giovedì 30 agosto 2012

Ecce Homo deturpato a Borja, ovvero: eccheccevo'?


Recentemente a Borja, in Spagna, un'opera d'arte di Martinez è stata completamente rovinata da una zelante rincoglionita ottantenne che, stanca di attendere il restauro, ha pensato: eccheccevo'? Sarà mica un'operazione delicata da lasciare a dei professionisti del restauro? Ma io, che ho fatto un corso di acquerello in seconda elementare, che avrò mai in meno di loro?
Pennelli alla mano, sfigura del tutto l'Ecce Homo, esattamente come in quel noto film di Mr Bean, che almeno si era sforzato di rimediare al danno mettendo al suo posto un bel poster della "vecchia baldracca inacidita ma comunque sua madre".
C'è chi difende l'opera della vecchina, dicendo che era armata di buone intenzioni.
Posso dirlo? Me lo permettete o siamo in fascia protetta?
E sticazzi?
Sono certa che anche Hitler ebbe tutte le buone intenzioni del mondo.
Io non ci vedo buona volontà, io ci vedo l'arroganza tipica dell'ignorante. Non venitemi a dire che era soltanto rincoglionita, perché se sei rincoglionita distruggi i muri di casa tua disegnandoci coi pastelli, non tenti di restaurare l'Ecce Homo senza né arte né parte, qualche altro imbecille glielo avrà lasciato fare.

No, perché da un po' di tempo a questa parte i "dilettanti allo sbaraglio" la stanno facendo da padrone.
Non hanno mai studiato in vita loro e pretendono di insegnare le cose a chi le fa da anni, o a chi ha un titolo di studio sull'argomento. Forti della loro ignoranza, prendono e fanno danni, non tentano neanche di documentarsi prima di spaccare qualcosa (nel migliore dei casi, solo le palle).
E i risultati si vedono. Chi sta mandando a farsi fottere la nazione? Sarà mica un caso che l'età media in parlamento sia di centottant'anni? Ignoranti come capre e per giunta rincoglioniti, brutta accoppiata.
Il brutto è che c'è chi va dietro a queste stronzate, anche nelle nuove generazioni.
E spuntano gli ignorantoni, quelli che non avevano cazzi per studiare e invece di ammetterlo, la buttano sull'inutilità "gneee, l'intelligenza mica la studi!!1" oppure "tanto ti laurei e poi 6 senza lavoro!" o ancora "il cuggino di mio cuggino con la terza elementare ha aperto un'azienda e dà lavoro a ottomila persone".
E poi una vecchietta spagnola, forte di queste stronzate, fermamente convinta che i professionisti restauratori, che hanno studiato per anni, che si sono fatti un culo della Madonna, non avessero niente in più di lei, prende i pennelli e deturpa un'opera d'arte meravigliosa.
E poi altri millemila vecchi rincoglioniti, forti della loro ignoranza, arroganti perché si credono intelligenti, votano per anni sempre le stesse persone che mandano allo sfascio il Paese, perché se sai far di conto allora sei intelligente, a che ti serve l'istruzione?
E poi gente che non ha studiato e non sa fare un cazzo si permette di mettere becco nel lavoro di chi le cose le sa fare, sfolgorando zucconaggine a livelli sconvolgenti. Ma guai, guai a farlo notare!
Guai a difendere il tuo campo, quello per cui studi e lavori da decenni! Perché se fai notare che prima di parlare/andare/fare dovrebbero minimo minimo informarsi, sei una persona di merda che sventola la propria laurea (che ovviamente è inutile) facendo classismi fra chi ha studiato e chi no.
Non ti puoi neanche armare di buona volontà e spiegare: tu non sai niente, e loro niente vogliono imparare. Magari tu, restauratore professionista, vorresti spiegare alla vecchina il tuo percorso professionale, la gavetta, gli anni di studio, lavoro e fatica alle spalle, gli occhi che fanno male e la mano che pulsa. Ma tanto lei non ti ascolterà. Perché ogni tanto prende e dipinge qualche merda su tela, e si considera tua pari. Perché è vecchia, rincoglionita e ignorante, e tu devi rispettarla come lei non rispetterà mai te, i tuoi studi e il tuo lavoro.
Così, nel mio immaginario, la vecchietta si fa simbolo. Simbolo di una generazione che purtroppo ha ancora potere in questo Paese, che si attacca alla sua poltrona con le unghie e coi denti, che non rispetta niente e nessuno se non il proprio comodo, che ha rubato i sogni e le speranze alle generazioni dopo.
Se un giorno per caso scoprissi un medicinale che rende immortali o allunga la speranza di vita, lo butterei nel cesso e tirerei l'acqua.

giovedì 31 maggio 2012

Le scosse

"Ohh, ma con queste scosse come posso studiare, ho pauraaaa!"
E bairindi, che non ne avevi voglia manco prima!

sabato 14 aprile 2012

Il Giappone industrializzato

Ultimamente mi capita di imbattermi in certe frasi che hanno dell'incredibile. Ho sentito diverse critiche sugli usi e i costumi di altri paesi, alcune fondate, altre meno. Certe vertevano su "ma come fanno a mangiare questo!", altre su "sì ma che pervertiti". In genere la mia risposta è "è una cultura differente, per loro siamo strani noi". La cosa raramente mi fa perdere la calma, ci sono quasi abituata, e spesso la mia risposta basta a far riflettere la persona che ho davanti.
Invece, queste opinioni che sento ultimamente, mi spiazzano proprio. Ci si mette pure a sindacare su quanto sia legittimo che il Giappone, che ha una tradizione tanto bella, si industrializzi.
Ora, scusami tanto, ma non è che un Paese deve rimanere immobile perché a te piace pensarlo arretrato. Poi, se ci sono tradizionalisti giapponesi che vorrebbero fermare il progresso, saranno affari loro e avranno le loro ragioni, che di certo non collimano con quelle dell'italiano ignorante che se pensa al Giappone vede solo geisha e samurai e vuole che la sua fantasia sia reale.
Il Giappone non manca di fascino anche così com'è, non c'è bisogno di pretendere che torni all'epoca Heian. Per cosa poi? Perché a noi piace così? Che arroganza.
Non dico che non bisogna criticare i lati di un Paese che non ci piacciono, ma con cognizione di causa.

A parte che pur modernizzandosi, il Giappone non ha cancellato la tradizione. Adesso, cosa dovrebbe fare? Smettere di progredire? Siccome a te piacciono i samurai, allora torniamo tutti all'epoca Edo? Come sopravvive uno Stato, in un mondo modernizzato? Cosa mangia la popolazione, come si riduce? Il Giappone non ha molte terre dal coltivare. Il settore secondario e terziario non sono superflui, sono necessari.
Allora perché non torniamo noi al tempo dei Romani, visto che ai giapponesi piace tanto? Perché non pretendiamo che i greci tornino a mettersi il peplo?
Condanniamo a morte e alla bancarotta una nazione, dai! Così possiamo andare a fare le foto suggestive mentre la gente muore di fame!
A parte che per sopravvivere il Giappone dovrebbe chiudersi nuovamente, quindi col cazzo che ti farebbero entrare con la macchina fotografica...

E per finire, anche questa storia di "i giappi ci kopianoo!!11" ha rotto le palle. Sei uno Stato che si industrializza tardissimo, alla fine dell'Ottocento, è normale che invece di perdere tempo a inventare di sana pianta le tecnologie, le prendi da dove esistono già.
E oggi il Giappone è avanti anni luce in fatto di tecnologia. Ma già, molto meglio continuare a immaginarlo un Paese di pervertiti, dove ci sono geisha e samurai e se hanno per caso qualche roba tecnologica, è copiata da noi.

mercoledì 28 marzo 2012

No.

"Ma è che tu in realtà hai paura di amare!"
No, coglione. Se non sto con te è perché non mi piaci!

mercoledì 14 marzo 2012

Spezziamo una lancia a favore degli stranieri

Come ho tempo fa fatto presente durante una lezione di letteratura giapponese, io sinceramente non riesco a indignarmi come gli altri e ad avere slanci di patriottismo improvviso quando gli stranieri storcono il naso rispetto all'Italia.
Parlo da futuro gaijin che di certo ne dovrà subire di ogni, prima di integrarmi almeno un pochino nel Paese in cui voglio andare a vivere.
Cosa possiamo rimproverare agli stranieri? Prendiamo ad esempio quelli che vengono più spesso da noi per turismo, i tedeschi e i giapponesi. Passano la vita a considerarci il Paese più affascinante del mondo, pieno di monumenti e di archeologia e opere d'arte, e quando finalmente giungono qui, con le loro macchine fotografiche, succede il patatrack.
Vengono derubati. Nella più rosea delle situazioni sono costretti a pagare una bottiglietta d'acqua dieci euro, perché il bar è davanti a un qualche monumento, ma questo almeno vale per tutti, italiani e non. Vogliamo parlare invece di quando vengono raggirati solo perché sono stranieri e un gelato in una sfigatissima gelateria viene poi a costare cento euro?
O vogliamo parlare di quando vengono proprio rapinati? Gli scippi, i furti che poi hai voglia di denunciare, sai benissimo che la merce rubata non la vedrai mai più. In certi posti c'è una certa connivenza...
Io stesso, in metropolitana a Roma, tenevo le mani nelle tasche ben strette sul mio cellulare e il portafogli, e proprio quando stavo per abbassare la guardia, preda di uno stupido senso di colpa (tutto sommato sarò un po' leghisa? Mi dicevo), a mio padre a momenti non fregavano la macchina fotografica. Roba che i buoni sentimenti ti passano in fretta.
Metropolitana, appunto. I turisti che non vengono raggirati e rapinati si ritrovano persi fra uno sciopero e l'altro, bus attesi ore e che "evidentemente oggi non passano", metropolitane decadenti (quando ci sono), taxi abusivi e compagnia cantante.
Come cazzo è possibile che a Roma improvvisamente un bus non passa più, così, a caso?
Ma io ci sono abituato. Certo, mi arrabbio perché una cosa è se un bus non passa nel paesino di 5000 abitanti e al massimo lascia a piedi due studentesse del classico che esultano perché perdono la verifica, un'altra è se non passa un bus a Roma e lascia lì ad attendere un milione di turisti.
Esatto, il sottoscritto ha vissuto anche questo. Come ha vissuto il non trovare un ristorante che non costasse milioni e che avesse un dannato tavolo libero, poi trovarlo finalmente alle nove e mezzo di sera, ed essere servito dal padrone del locale in persona perché i camerieri avevano deciso che non avevano più voglia di lavorare. Poi ci si domanda perché si assumono gli stranieri...
Cosa devo dire io, agli stranieri? "Tranquilli, è tutto normale qui, il mio è un paese squinternato"?
Ma io so già che se mi ritroverò a insegnare italiano in Giappone, dedicherò almeno due lezioni a come si dovranno comportare quando tenteranno di incularli in qualche modo.
Perché tanto accadrà.

lunedì 5 settembre 2011

Internet rovina la società! Ovvero come schierarsi contro l'ultima fonte d'informazione ancora libera

Prendo spunto da un'intelligente (non sono sarcastico... almeno qui!) discussione in un forum riguardo certi personaggi che ultimamente sono spuntati. Credevo che le convinzioni di certi figurini pro regime fossero ormai spernacchiate ampiamente dall'opinione pubblica, ma come sempre mi rivelo un ottimista, una sorta di Pollyanna del socialismo scientifico, con le treccine rosse e il sigaro cubano (in realtà non ho le trecce e non fumo, ma fate conto che sia così). Infatti alcuni personaggi comuni, semplici passanti, casalinghe di Voghera come eminenti teste laureate (più in Scienze dell'Amicizia che in Medicina, però), sembrano ansiosi anzi di farsi influenzare e di ripetere parola per parola i furbissimi (e qui sono sarcastico) discorsi di sedicenti opinionisti e giornalisti per nulla partigiani, con l'aggravante che mentre questi lo fanno per guadagno personale, loro lo fanno solo perché non sono altro che pecore, capre (capre! Capre!), cagnolini scodinzolanti e sbavanti in attesa del bastoncino, maiali che sgrufolano nel fango delle menzogne, gabbiani che svolazzano nelle discariche e adesso direi che la fattoria è completa.
Ovviamente, con chi se la prendono? Con Kommunisti.sov? Con Quello che non ti dicono? Con Informazione Libera? Con Giovani Menti Traviate (come sono arrogante, mi ci metto pure io!)? Certo che no. Questi siti non vengono mai nominati, guai, qualcuno che abbia il pollice opponibile e sappia leggere (quindi non leghista, cit.) potrebbe essere convinto dalle sovversiveh paroleh di questi siti kattivi, meglio prendersela con Feisbuc, il cui coefficiente di bimbiminkia (78%) lo rende ancora poco credibile e di facile appiglio per chi vuole scandalo gratis.

Qual è il furbo metodo di questi mezzi d'informazione corrotti puri e immacolati?
Semplice a dirsi.  Mandano sempre notizie su quanto sia blutto e kattivo feisbuc, dv i gggiovanih hanno inkredibilmente il dirittoh di esprimersi su kose ke nn sn il Grande Fratello!!oneone!
Di questo passo questo paese diventerà democratico e ci sarà libertà di espressione non solo su carta ma anche nei fatti, perché non potranno rintracciare tutti i gggiovanih sovversivi che non sono fedeli al Duce al Cavalier *inchino* Silvio Berlusconi *baciamo le mani, nà!* o chi per lui.
Meno male che ci sono i nostri telegiornali di regime, gli unici NON DI PARTE che ci proteggono dalle verità scomode dai siti internet dannosi per il nostro cervello (è stata rilevata recentemente una grave patologia cerebrale, chiamata "pensiero") rivelandone i pericoli quali gruppi che "lo vogliono mortoh!!11!" e associazioni di bimbi stupidi e fondamentalmente innocui che "odiano gli handicappati!!11!" (<-- non che questa cosa sia in qualche modo onorevole, ma credo che ci siano altre cose più importanti di cui parlare, piuttosto che di gruppi stupidi formati da tre persone e dileggiati dal resto di internet).
E questi figuri, casalinghe di Voghera ecc ecc, sono ansiosi di farsi riempire la bocca di cacca. E poi magari masticarla in faccia a te, disgustandoti con l'afrore pestilenziale di menzogna.
Che fare?
Allungargli una Vivident e dire "sì, sì, certo. Ora, guarda, ti stanno chiamando. Esci. Prendi il 35, scendi alla stazione, entri, vai al binario undici, aspetti il treno per Venezia delle 14.30, e appena lo vedi arrivare, oplà! Fai un salto sulle rotaie, spalanchi le braccia e aspetti che ti venga incontro per stringerti in un caloroso, stritolante abbraccio (di morte)".

venerdì 1 luglio 2011

I famosi crediti in più

Ora, con questo mio post non voglio offendere chi ha approfittato della situazione e si è preso crediti per attività extrascolastiche: ci sono diverse cose ingiuste nel sistema scolastico e non nego che molte persone vittime di ciò siano riusciti a strappare un buon voto grazie a queste attività, però andiamo un attimo a fondo. Prendiamo il principio cardine di questo sistema, non il fatto che abbia aiutato o meno i bisognosi, quanto la sua specifica utilità e il modo con cui è utilizzato.
Personalmente non sono d'accordo nel premiare gli studenti per quello che fanno nel tempo libero. Non me ne frega niente se praticano sport, corsi di pittura o balletto. Al massimo posso concedere che abbia peso su un ragazzino che ha tutto dieci e riesce a mantenere questa media anche se fa sport, la qual cosa è lodevole, ma questo è un caso limite.
Spiegatemi perché uno che a scuola non fa un cazzo ma fa pallavolo nel tempo libero debba avere crediti in più. Non è forse meglio prenderlo da parte e dirgli: o studi o fai pallavolo? Ce la faccio anch'io a non studiare, tanto ho i crediti di tutti i millemila sport che faccio, e va a finire che supero anche quelli che si fanno un culo così. Ma a maggior ragione, se fa pallavolo e va male, altro che lode! Che cazzo, la scuola è la scuola! Finirà come negli USA (Forrest Gump insegna), dove se fai uno sport puoi essere una testa di minchia totale ma ti diplomi a pieni voti.
Oppure, ancora meglio: donare il sangue. Ah, che bel motivo per dare crediti in più. Chi ha fatto questa cazzata deve avere il terrore degli aghi, per credere che chi dona il sangue sia un'anima pia tale da meritarsi riconoscimenti scolastici. No. Ti dico la situazione, amore: dieci studenti che saltano un'intera giornata di lezione e magari pure una verifica, col sorriso furbo sulle labbra, tutto questo in cambio di qualche decilitro di sangue. Questo mentre il prof s'incazza e gli studenti rimasti si sentono "leggermente" presi per il culo, dato che loro SONO a scuola, FANNO la verifica e RINUNCIANO a un credito perché sono ammalati o sottopeso. Pari opportunità, vero? Che bello! Prendiamocela con chi ha problemi fisici, oltre al danno la beffa!
Ma posso anche confermare che dalle mie parti perlomeno vi è un po' di serietà. Sì, è deprecabile la questione di donare il sangue per avere crediti, ma posso anche capire chi fa sport e scuola contemporaneamente, purché ciò non diventi una giustificazione per non studiare, dato che il bello, il merito sta proprio nel fare sport E scuola.
Ma vogliamo andare a monte?
Nel nord per esempio. Da me non è così facile tutto sommato che ti diano un credito per attività extrascolastiche, ma nel nord  è tutt'altra musica. Gente che si prende un trilione di crediti per cazzate meravigliose... partecipi alla riunione degli odontoiatri anonimi? Un credito! Corso di ricamo al rovescio di un'ora? Un credito! Vai un giorno in palestra e mai più? Un credito!
Bellissimo... e poi si lamentano che "nel sud danno un sacco di centoellode anche senza meritooo ;_;" perché invece i vostri sono meritati, eh, stupidi mangiacotolette? State tranquilli, anche noi ce l'abbiamo duro. Il mattone che vi tireremmo in testa, invidiosoni.